Regolazione del manico
La regolazione del manico (parte più delicata dello strumento) può determinare il modo di suonare della chitarra, le operazioni di regolazione possibili sul manico sono le seguenti:
1- modifica dell'altezza del capotasto (detto "ossicino", in inglese nut).
2- modifica delle sedi di alloggiamento delle corde (in inglese notches) sul capotasto.
3- modifica dell'inclinazione tramite spessoramento (possibile solo quando il manico è smontabile).
4- regolazione della curvatura, relief, (che influisce sulla qualità del suono delle corde e quindi sul genere musicale che si suona)
Solo in seguito a queste regolazioni lo strumento funzionerà regolarmente, anche con una action delle corde molto bassa.


Il capotasto
Il capotasto, detto anche "ossicino" (nut in inglese), presenta le sedi di alloggiamento delle corde. Tale nome deriva dal fatto che questa parte del manico in origine era costruita in osso. Attualmente i costruttori lo eseguono in materiali sintetici speciali, in plastica ed a volte in fibra di carbonio dato che questi materiali sono ottimali.
Personalmente li costruisco in osso ed i risultati sono apprezzabilmente migliori. Il problema è reperire le carissime e rare barrette in osso sempre meno disponibili nei negozi specializzati e costano attualmentequasi 10 Euro l'una. Queste barrette di osso hanno dimensione abbondantemente superiore a qualsiasi tipo di ossicino (pertanto si può correggere eventuali errori di costruzione).
La costruzione di un capotasto in osso è difficile ed implica qualche ora di lavoro, pertanto non è più commercialmente conveniente costruirlo con questo materiale pregiato, ecco perché i commercianti hanno interesse nel dire che l'osso non presenta vantaggi ! Personalmente sostengo il contrario.
Per togliere un ossicino già montato su di un manico è un impresa non troppo facile in quanto spesso è saldamente incollato. Però, come in ogni lavoro, ci vuole malizia e un po' di ingegno. Infatti l'ossicino si scalza dalla propria sede tramite uno scalpellino di legno avente dimensione di una matita e lo scalpellino non deve avere la punta ma essere piatto.
Agendo con leggeri colpi laterali, l'ossicino dovrebbe saltare via dopo pochi colpetti, senza intaccare il legno del manico.
E' importante conservare l'ossicino originale in quanto ci serve per rilevare l'esatta curvatura del manico ed avere riferimenti per la corretta posizione delle corde in base alle direttive della casa costruttrice.
Pertanto, recuperato il vecchio ossicino, lo si copia letteralmente a suon di colpi di lima e poi con carta vetro. Ultima fase del lavoro è la lucidatura con pasta abrasiva.
Si ricorda che le sedi delle corde, dette notches, devono essere solo accennate in quanto l'operazione di rifinitura e taratura va eseguita con il nut montato ed incollato.
Terminata la costruzione del nut con le tacche per le sedi delle corde solo abbozzate, occorre incollarlo non tenacemente, ma usando solo una goccia di colla per legno. Usando infine limette tonde di precisione e seghetti per traforo della giusta dimensione, si scavano le sedi definitive delle corde.
Occorre tenere conto che ogni corda deve alloggiare solo a metà onde le corde non fuoriescano dal ,oro alloggiamento quando sono sollecitate.
Ricordo anche che, se le notches risultano troppo profonde, ne risente il suono della corda con perdita di sustain. Infine occorre conoscere che tipo di corde si montano, perché se impiego scalature grandi (tipo 0.012) avrò poi dei problemi per montare quelle più piccole ...e viceversa (vedere le illustrazioni sotto rappresentate).


Sezione del manico e "ossicino"
"Ossicino" con sedi delle corde
Posizione corretta della corda


Altezza delle corde dal capotasto
Il capotasto ("ossicino") che si trova come si è visto, all'inizio del manico presso la paletta, presenta le sedi di alloggiamento delle corde. La profondità di tali sedi deve essere regolata in modo che la distanza di ogni corda ed i rispettivi tasti sia confortevole, il comfort è maggiore quanto più le corde sono vicine ai tasti.
Per contro l'eccessiva vicinanza delle corde ai tasti crea vibrazioni sgradevoli e quindi un suono "sporco". Per avere una regolazione ottimale dell'altezza delle corde sul capotasto rispetto i tasti, si deve soddisfare una condizione minima al di sotto della quale compaiono i problemi sopra descritti.
Per ovviare all'inconveniente di una eccessiva vicinanza è sufficiente aumentare la action con i problemi che ovviamente ne conseguono. Se invece la distanza corda-tasto è eccessiva possono comparire problemi di intonazione (eccessivo angolo di incisione delle corde sui tasti) e difficoltà nel premere sulle corde. Lo strumento diventa infatti meno "veloce" (la pressione da esercitare per premere le corde deve essere maggiore), però il suono risulta più limpido e preciso. Per avere una regolazione perfetta occorre arrivare ad un compromesso tramite vari tentativi.
Nel caso di chitarra predisposta per lo stile "slide" la regolazione deve essere al limite superiore della tolleranza per permettere al bottle-neck stesso di non battere sui tasti: a volte quindi occorre sostituire il capotasto stesso modificandolo al meglio.
Per verificare l'esatta taratura dell'ossicino occorre avere innanzitutto il manico perfettamente regolato e corde montate ed accordate. Infatti se il lavoro di abbassamento delle sedi delle corde viene eseguito con manico leggermente curvo, dovendolo in futuro raddrizzare, ci si può trovare sotto le condizioni minime di taratura con i problemi che ne conseguono.
La regolazione, descritta nella figura, si esegue premere ogni corda al 3° tasto: la corda interessata non deve toccare il 1° tasto, ma solo sfiorarlo. Di norma la distanza tra corda e 1° tasto deve essere compresa tra 2 e 3 decimi di millimetri (vedere l'illustrazione sotto rappresentata).




Sezione del manico con posizione delle corde e dell'ossicino


Modifiche si possono apportare solo nel caso in cui l'altezza delle corde sui tasti sia eccessiva. In questo caso con limette di precisione, dette a "coda di topo", (che sono carissime) e "cutter" si abbassano le rispettive sedi delle corde decimo dopo decimo di millimetro verificando ogni volta il lavoro eseguito.
Il lavoro è a volte lungo e noioso, ma occorre ricordare che un errore può portare a problemi irreversibili che ci costringeranno a sostituire l'ossicino stesso. Nel caso in cui le corde risultino troppo vicine l'ossicino va sostituito. Però si possono eseguire dei "rattoppi" soddisfacenti con piccoli spessoramenti.



La curvatura del manico
Una corda, per poter vibrare correttamente ha bisogno di spazio, in quanto verso la sua metà compie ampi movimenti, negli schizzi sottostanti ho evidenziato teoricamente le vibrazioni di una corda pizzicata (se ricorda che le corde con maggior diametro e frequenze più basse, quali il MI, il LA e il RE, avranno movimenti più ampi).
Le corde di una chitarra sono posizionate in modo che in corrispondenza dell'ossicino la distanza dai tasti sia ravvicinata rispetto l'estremità opposta. Pertanto, per non compromettere la vibrazione naturale delle corde, che potrebbero interferire con il manico, si dovrà dare un certa curvatura al manico stesso, come illustrato.
Nello schizzo si vede come deve risultare la curvatura per consentire la corretta vibrazione di una corda. La curvatura deve partire dal 1° capotasto e concludersi al 7° tasto; dal 12° tasto in poi il manico deve essere perfettamente diritto. Pertanto si può capire che se diminuisco la "action", per rendere più confortevole lo strumento, le corde con le loro vibrazioni potranno interferire con il manico. Questo problema non è moto sentito dai chitarristi rock e blues-rock, in quanto il suono distorto copre queste rumore fastidioso.


Curvatura del manico eccessiva e regolare con le rispettive ampiezze di vibrazione di una corda.



Regolarzione della curavatura del manico
Ogni chitarra "seria" è dotata della possibilità di agire sulla curvatura del manico tramite una vite di regolazione che pilota un'anima in acciaio flessibile, posizionata nell'interno del manico, detta "trusroad". Ad esempio sul manico delle chitarre Fender la vite di regolazione è posizionata al fondo (dalla parte opposta della paletta).
Sui modelli storici accedere alla vite è un processo laborioso: occorre addirittura smontare la "mascherina battipenna" dove sono fissati i magneti ed, a volte, è necessario anche allentare le corde. La tacca a volte presente presente sulla mascherina stessa non è sufficiente per far passare il cacciavite ad "L" necessario per eseguire la regolazione senza rovinare la mascherina stessa. Nella foto a sinistra è rappresentato un manico di Fender Telecaster degli anni Sessanta il cui si vede questo problema. Su altri modelli la vite di regolazione è più comodamente raggiungibile, posta sulla paletta e coperta da un logo, come per esempio per quasi tutti i modelli della Gibson.


Vite di regolazione della Fender Telecaster
Dado di regolazione della Gibson


L'operazione di curvatura (o raddrizzamento) del manico si esegue agendo sulla vite di regolazione: in senso orario per raddrizzare (tirare) e viceversa. Questa curvatura, che va misurata in corrispondenza del 7° tasto, e deve essere teoricamente compresa tra valori standard che ho riportato nella sottostante tabella, viene chiamata relief.

I valori standard del relief

Corda
Mute da 0.011"
Mute da 0.010"
Mi basso:
0.8 - 1.2 mm
0.4 - 0.8 mm
Mi cantino:
0.4 - 0.8 mm
0.1 - 0.4 mm


Le operazioni per la regolazione del manico da eseguire sono quelle sotto elencate, a fondo pagina ho inserito uno schizzo in cui ho rappresentato l'operazione della misura del relief che aiuta a comprendere meglio il procedimento:

1- accordare regolarmente lo strumento con le corde prescelte (si ricorda che montando corde con diverso diametro si applicherà sul manico una diversa trazione e pertanto il manico stesso dovrà essere ulteriormente regolato).
2- attendere almeno 1 ora per agire sulla regolazione per lasciar assestare il legno.
3- agire sulla vite di regolazione del manico con 1/4 di giro per volta , tirando o mollando, aseconda della necessità.
4- riaccordare e lasciar quindi assestare il legno per almeno mezz'ora.
5- a questo punto misurare il valore del "relief" che deve essere rilevato come segue:

        a) posizionare un capotasto mobile sul 1° tasto, premere il MI basso al 15° tasto.
        b) misurare l'altezza tra la cima del 7° tasto ("fret") ed il bordo inferiore della corda.
        c) ripetere la misura sulle altre corde annotando i valori rilevati.

6)- se i valori del "relief" non sono quelli giusti ripetere tutte le operazioni a partire dal punto 3.





Operazioni per eseguire la misura del relief