Breve storia del genere slide
Come vedremo, il mondo "slide" è un universo molto particolare. Il termine slide deriva dal verbo to slide cioè scivolare. Infatti questa tecnica (le cui origini si perdono tra i meandri del Mississippi all'inizio del secolo scorso) si avvale di un oggetto quale un coltello a serramanico, un collo di bottiglia (il bottle neck), una barretta in ferro o acciaio (detta steel-bar o anche tone-bar) oppure il più usato pezzo di tubo lucidato infilato in un dito (detto appunto slide), da far scorrere su e giù sulle corde della chitarra. Si ottiene in tal modo un suono lamentoso che perfettamente si addice al blues!
Molti credono che lo stile slide sia stato inventato da chi non sapeva suonare la chitarra. Infatti, accordando lo strumento a "vuoto" in modo da ottenere un accordo compiuto, basta sfregare il bottle-neck avanti ed indietro sulle corde per cambiare tonalità.
Questo in parte può essere vero, diciamo solo che questo modo di suonare avrebbe potuto avere origine da necessità simili, però è leggenda: la verità è che questa tecnica non è proprio tra le più facili.
Non credete pertanto a chi, vedendovi armeggiare con il bottle-neck, vi critica dicendo che state usando questo stile perché non siete capaci di suonare: le favole di Fedro sono ancora e sempre attuali (da esperienza personale).
Uno strumento tipico impiegato nello stile slide è la chitarra "resofonica", chiamata genericamente dobro o steel guitar, costruita in lamiera di ottone cromato; la sola parte in legno è il manico che è fissato nel corpo dello strumento stesso e lo attraversa. Nella foto in basso è rappresentato un tipico modello della Dobro con sollo risuonatore (singlecone) .



Steel Guitar modello Hawaiian della Dobro con risuonatore singlecone


Le chitarre resofoniche, comunemente chiamate correntemente con il termine generico di dobro(dal nome della fabbrica d'origine) sono dotate di uno o tre risuonatori che ne amplificano fisicamente il suono. Il risuonatore consiste in una delicatissima membrana in alluminio, a forma di cono molto appiattito, posizionata nella cassa.
Nella foto sotto si può intravedere questo "imbuto", delineato dalla piastra circolare che ricopre la cassa e su cui è posizionato il ponticello. Non tutte le chitarre resofoniche possiedono la cassa in metallo, infatti molte sono costruite anche in modo tradizionale, cioè con il legno, solo la parte che riguarda il risuonatore deve essere per forza in metallo.

Il vantaggio che presenta questo tipo di strumento è quello di possedere un volume sonoro molto alto rispetto a quello di una chitarra tradizionale, pertanto venne utilizzato inizialmente al posto della chitarra elettrica non ancora inventeta.
Il fattore negativo è risulta bellissimo. Pertanto questo strumento viene impiegato solo per un genere musicale ben definito e purtroppo poco diffuso nel nostro paese.

Inizialmente usato dai suonatori di musica hawaiana, genere musicale che in America ebbe un gran successo nella prima metà del '900, fu in seguito adottato anche dai musicisti country e blues (..ecco il perchè i disegni ornementali sulla cassa armonica di questi strumenti riportano ancor oggi palme stilizzate).
Questo strumento ha la caratteristica di essere carissimo: sono nella leggenda le chitarre resofoniche vintage della marca National, i cui prezzi superano a volte quelli di un'automobile!



Steel Guitar della National con un solo risuonatore (singlecone)



Steel Guitar della National con triplo risuonatore (tricone)


Breve storia del "Dobro"
La storia di questo tipo di chitarre è quasi una leggenda!
Nel 1927 i fratelli Dopyera (trasferitisi in USA dalla Cecoslovacchia nei primi anni del secolo scorso) iniziarono a costruire questo tipo di chitarra che progettarono sull'idea di George Beauchamp, chitarrista di "vaudeville", di Los Angeles che divenne loro socio.

Nel 1928 a Los Angeles compare ufficialmente la National String Instrument Corporation fondata da John, Rudy, Emil ( Ed ), Louis e Robert Dopyera, i 5 fratelli cechi e dal loro socio George Beuchamp. I Dopyera avevano già il loro laboratorio dalla metà degli anni 20, quando, nel 27', Beuchamp gli chiese di costruirgli una chitarra dal volume maggiore rispetto a quelle che si trovavano in giro all'epoca.
John inventò il risuonatore tricone (tre risuonatori montati su uno "spyder-bridge") in lega metallica detta "German SIlver", lo brevettarono e fondarono la società. Questo tipo di chitarra venne di moda tra i suonatori di musica hawaiana (nella foto a lato potete distinguere infatti delle palme da cocco incise sulla cassa) portando fama e soldi ai fratellini.
Ma costruire il Tricone era costoso e per ridurre i costi (si andava verso la grande depressione) misero subito a punto uno strumento con un solo risuonatore, il single cone detto biscuit: l'idea era sempre di John ma Beuchamp, furbescamente e scorrettamente, la brevettò a nome suo ...e litigarono.
I fratelli Dopyera lasciarono la società a Beuchamp e fondarono la Dopyera Brothers Manufactoring Company, ovvero la Dobro (...da Dopyera Brothes), producendo gli stessi modelli e facendo causa a Beuchamp.
Nel 1933 i giudici infine diedero ragione ai Dopyera e Beuchamp si beccò pure una multa di 2.000.000$, si ritirò ed i due marchi si fusero in una nuova ditta che venne chiamata National-Dobro. Ma sarebbe troppo bello che la storia finisse qui...
Nel 1940, durante la 2° guerra mondiale, chiusero bottega perché le chitarre resofoniche furono soppiantate dalla comparsa della chitarra elettrica. Però alcuni dei fratelli Dopyera pensarono di far rivivere questo prestigioso strumento dotato di tre risuonatori sotto il marchio DB Original.

I ftatello John, Luise Robert Dopyera in un foto d'epoca


Rudy e Emil ( Ed ) della famiglia Dopyera nel 1967 fondarono la O.M.I. (Original Music Instrument company) che costruì chitarre resofoniche sotto il marchio Hound Dog fino al 1970, dopodiché riacquistò infine il nome Dobro.
Nel 1989 due liutai della O.M.I., Don Young e Mc Gregor Gaines, fondarono la National Reso-Phonic Guitars, che esiste tutt'oggi, copiando religiosamente i vecchi modelli National degli anni 30' e migliorandoli, introducendo per esempio il truss rod che all'epoca non esisteva e varie altre migliorie. Questi modelli attualmente vengono prodotti con le stesse tecniche ed i materiali di un tempo, fornendo una qualità altissima (...e anche il prezzo). Nel 1993 il marchio Dobro è stato acquistato dalla Gibson che produce dei gobro in legno ...di scarsa qualità.


Le accordature "aperte"
Per suonare nello stile "slide", sfruttandone tutte le potenzialità, occorre accordare la chitarra in modo differente, cioè in "accordatura aperta<" (con la chitarra accordata in modo standard si è limitati a sfruttare solo poche note).
Questo tipo di accordatura prevede di intonare le corde in modo da ottenere un accordo "a vuoto", cioè suonando senza premere i tasti. Le accordature aperte (che non sono una scoperta moderna, infatti venivano usate già nel '600) sono moltissime ...e tante altre se ne possono inventare. Parlando però di blues si possono ricordare le due più usate: quella di RE (detta Vastapol) e quella di SOL (chiamata Spanish). Nella tabella in basso ho riportato le accordature.

Le accordature aperte più usate nel blues

Corde (a partire dal cantino)
Accordatura in RE (detta Vastapol o D open)
RE
LA
FA#
RE
LA
RE
Accordatura in SOL (detta Spanish o G open)
RE
SI
SOL
RE
SOL
RE

Per accordare la chitarra in questo modo bisogna partire dall'accordatura normale e allentare o tirare le corde fino ad ottenere la tonalità desiderata. Ad esempio in tutti e due casi il MI basso va abbassato a RE ...e così via per tutte le altre corde.
Dato che queste due accordature risultano "calanti" rispetto l'accordatura standard, è necessario, per dare più corposità al suono, usare corde più spesse. Ad esempio di norma si usa una serie 0.011", si dovrà passare ad una 0.012".
Per quanto riguarda le chitarre acustiche resofoniche con cassa in metallo corde da impiegare devono essere di scalatura molto alta: si parte da un minimo di 0.012" (ho conosciuto bluesmen che montano anche serie 0.017!).


Prepazione di una chitarra slide
Per questo modo di suonare non è ncessario avere una chitarra "perfetta". Non è rilevante se lo strumento non è troppo suonabile: non si devono infatti premere i tasti verso il fondo del manico! Inoltre la action deve essere alta e, dato che si una il bottle neck, l'intonazione anche se non è buona poco importa.
Occorre dire che per ottenere i suoni "giusti" tipici della tecnica slide, è necessario avere un suono particolare che solo certi modelli di chitarre posseggono.
Per una chitarra predisposta per lo stile slide la regolazione deve essere al limite superiore della tolleranza per non permettere al bottle-neck stesso di battere sui tasti creando fastidiosi rumori e ticchettii. Pertanto a volte occorre addirittura sostituire l'ossicino del manico modificandolo al meglio (ved. le pagine dedicate a questo argomento).
In base a queste osservazioni per "farmi" una chitarra tarata per l'accordatura aperta ho acquistato uno strumento particolare.
Durante un concerto del famoso armonicista blues Frank Frost del 6 febbraio 1993 al Folk Club di Torino, ho visto il suo chitarrista, Richard Ray Farrel, usare una chitarra che aveva il suono slide"giusto" per questo stile. Il modello che usava era molto strano. Si trattava di una Danelectro che aveva acquistato ad un prezzo bassissimo (sono molto economiche destinate achi inizia a suonare ...e anche perchè suonano male).
Visto il prezzo bassissimo dei modelli Danelectro ho quindi optato di cercarne una che ho trovato solo nel 2002 o per un prezzo di soli €200,00! L'ho subito tarata opportunemente ottenedo uno strumento veramente adatto per lo stile slide. Sulla Danelectro monto una serie di corde 0.012" con il Mi basso 0.053" (il SOL è 0.022" liscio) ed uso l'accordatura si di RE che di SOL aperto alternativamente.


Danelectro modello 56 U1 tarata per lo stile slide.



Breve storia della Danelectro
Anche la storia di questa marca pare una leggenda!
Solo dalla forma strana dello strumento (...un po' kitsch) si capisce che questo modello ha qualcosa di particolare. Chi non ha mai suonato questa chitarra, appena imbraccia lo strumento, subito comprende la sua particolarità. Innanzitutto la leggerezza e la consistenza dei materiali salta all'occhio. Non c'è da stupirsi: la Danelectro ha creato chitarre veramente singolari.
La sua storia inizia dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando un certo Nathan Daniel (cioè Dan, da cui il nome), che costruiva i primi amplificatori per chitarra elettrica per la Epiphone ed altre ditte, si mette in testa di fare chitarre elettriche. Fonda la Danelectro e nell'autunno del 1954 inizia a produrre modelli di chitarre molto economiche usando dei materali di recupero e di scarto acquistati da fabbriche varie (siamo nel dopoguerra).
Il manico dello strumento ha un trusroad (anima in acciaio posizionata nell'interno del manico) non regolabile; il corpo è formato da una contorno in legno di pioppo tenuto insieme da due piani di masonite da 3/8 di pollice. Per nascodere il legno grezzo del bordo viene incollata una striscia di materiale vinilico tutt'intorno.
Il pickup (alcuni modelli ne hanno due collegati in serie per avere più volume) è contenuto in un tubetto di rossetto per labbra poi cromato (avanzi di fabbrica); il pomello di controllo del tono e del volume, sono montati uno sull'altro (sono potenziometri detti concetric knobs), sono quelli usati per le vecchie radio!
Il risultato: una chitarra che suona proprio male ed il manico non favorisce la velocità delle dita, ma per il blues slide suona maledettamente bene! ...anche se la linea non è proprio accattivante. L'attività Danelectro chiude nel 1969.
Alla fine degli anni '90, l'importatore Evets Corporation acquistò il marchio, rocommercializzando ricreazioni di vecchie chitarre. Dopo aver inizialmente venduto bene, le vendite rallentaronoo e interruppe le vendite dopo il 2001. Nel 2006 i nuovi proprietari della Evets Corporation decisero di metterle nuovament in vendita delle chitarre in numero limitato di chitarre, ma sono di scarsa qualità!


Il bottle-neck
Per suonare nello stile slide occorre uno strumento fondamentale: un piccolo "tubo", in vetro o metallo, che deve sciviolare sulle corde: Il bottle-neck. Questo attrezzino, in effetti molto semplice da costruire, deve essere scelto in base alle dimensioni delle proprie dita.
Occorre che sia abbastanza spesso (2 o 3 millimetri) e pesante, in tal modo avrà un suono più corposo, come ho gia accennato, può essere di metallo o di vetro. Il metallo ha suono più "grintoso" (l'ottone è meglio: il suono è più pieno, mentre l'acciaio è stridente ...però attenti al ferro che arrugginisce!
Il vetro produce un suono più dolce ed, essendo di materiale non elettricamente conducente, evita spiacevoli effetti di sfrigolio sulle corde (piccole scariche elettriche) in caso di impiego di chitarra elettrica.
Se ci si vuole poi cimentare usando la chitarra in posizione lap, cioè appoggiata orizzontalmente sulle ginocchia, occorre usare delle barrette metalliche dette steel-bar o anche tone-bar che si fanno scorrere sulle corde (tecnica della chitrarra Hawaiiana.


      

Tecnica slide con un coltello serramanico, serie di bottle-neck e barrette steel-bar e la tecnica con lo slide nel dito mignolo.


Il bottle-neck (come si vede dalle immagini) va infilato nel mignolo o nell'anulare delle mano sinistra, in modo da lasciare almeno due dita disponibili per suonare in modo convenzionale. La maggior parte dei chitarristi lo usa infilato nel mignolo per lasciare libere le tre dita rimanenti che sono quelle che agiscono sulla tastiera per formare gli accordi, mentre il solismo viene eseguito principalmente con il bottle-neck.
Il bottle-neck deve essere posizionato perpendicolarmente al manico e scorrere sulle corde esercitando su queste una leggera pressione. Le altre dita devono "stoppare" le corde con un dumping in modo che non risuonino in modo fastidioso. Infine ricordo che, per ottenere la nota giusta, occorre naturalmente posizionare il bottle-neck esattamente in corrispondenza di tastini (frets) del manico: è una tecnica che ricorda quella del violino!


Famosi chitarristi slide
Come al solito per imparare a suonare un genere musicale occorre ascoltarlo alla nausea ...e solo e sempre quello. Pertanto, se volete imparare a suonare qualche nota nello stile slide vi segnalo tre autori che ritengo indispensabili.


Elmore James
Ormai scomparso da molti anni, con il suo brano storico "Dust my broom" ha creato un mitico riff che ogni chitarrista dovrebbe conoscere. Mago della accordatura aperta di RE (detta anche Vastapol) ha contribuito a rendere popolare questo modo di suonare il blues, facendolo conoscere a tutto il mondo.

Muddy Waters
Questo mitico personaggio, anche lui scomparso da molti anni, non sempre usava accordature aperte, ma quando sceglie di far scorrere lo slide sulle corde ...fa venire i brividi ! Muddy Waters usa l'accordatura aperta in SOL (detta anche Spanish: ascoltare il brano "I can't be satysfied".

Bob Brozman
Forse il più grande tra i suonatori di chitarre resofoniche e non solo è un ottimo strumentista, ma anche un funambolo ...suona lanciando in aria le sue National e riprendendole al volo!
Ho ascoltato Brozman qualche anno fa a Torino al mitico "Folk Club"...mi ha consiglato corde 0.013" da montare sul mio dobro, anche se andrebbero di scalatura maggiore!

Johnny Winter
Più indirizzato verso il rock, questo favoloso chitarrista innamorato del blues, ha suonato con il mitico Muddy Waters e ha portato al blues una ventata di giusta modernità. Ascoltatelo nei pezzi di blues tradizionali ...ma specialmente sentite i suoi pezzi suonati in acustico con la chitarra National. Usa molto l'accordatura aperta in SOL (detta anche Spanish), ma in altri brani sceglie quella in RE. Cercate vecchie registrazioni in cui collaborava con Muddy Waters ed ascoltate attentamente i fills slide che fanno da sottofondo alla voce!